Chuck Palahniuk

Intervista di Luigia Sorrentino

Da Rai News 24

Gennaio 08

Rabbia”. Di cosa parla?
" E’ difficile dire di cosa parla “Rant”…
'Rant' parla di gente che sta insieme, che si mette insieme per fare incidenti… gli uni contro gli altri… per cacciarsi… e quindi per organizzare queste cacce in mezzo alla città. E' un libro che parla di coloro che sono innamorati dell'incidente stradale. E' un libro che parla, anche, di un bimbo che vuole sapere chi è, che vuole trovare il suo posto nel mondo e che scopre cose davvero non piacevoli…
E' un libro, 'Rabbia', sulla 'Rabbia', sul modo di vivere, sul trovare un modo di vita che le persone cercano costantemente sia che abbiano la rabbia in corpo che la malattia, la rabbia, di per sé."

Perché ha scritto un libro sulla rabbia?
" Ho scritto questo libro perché volevo conservare tutta una serie di storie, di aneddoti, che altri mi hanno raccontato… Aneddoti che riguardano la mia e la loro infanzia, che riguardano gli incidenti stradali… Perché vede, negli Stati Uniti tutti hanno un amore sperticato per la propria automobile. Però, c'è anche una specie di spavento che le persone provano, perché si rendono conto che l’automobile, oltre ad essere un oggetto d'amore, può anche essere un oggetto pericoloso, addirittura portatore di morte.
Ho scritto questo libro perché mi interessava anche saperne di più su questo rapporto di odio-amore che gli americani hanno nei confronti delle loro auto."

Il romanzo ha una struttura differente dagli altri libri che lei ha scritto fino ad oggi. Perché questo improvviso cambiamento?
“ Questo romanzo, in analogia con tutti gli altri miei libri, è una storia d'amore. La differenza, secondo me, sta nel fatto che in ‘Rabbia’ metto in evidenza che nonostante le auto facciano così parte della nostra cultura, negli Stati Uniti c'è pochissima Letteratura che parla di automobili. Sono pochi i libri che descrivono l'amore che gli americani hanno nei confronti delle loro auto, oppure che descrivono quello che succede quando una persona guida un’auto.
Ho intenzione dare continuità a questo libro, di scrivere una trilogia. Quindi, il personaggio principale di ‘Rabbia’, Buster Casey, sarà anche il personaggio di altri miei due libri futuri. "

Lei ha raggiunto il successo con il suo secondo romanzo, ‘Fight Club’ che è diventato un film, diretto da David Fincher e interpretato da due star di Hollywood, Brad Pitt e Edward Norton.
Che cosa ha significato, per lei, raggiungere di colpo il successo? Le ha sconvolto la vita?
" Bè devo dire che per me il successo non ha significato molto.
Ho iniziato a scrivere a trentadue anni. Credo di aver finito di scrivere ‘Fight Club’ quando avevo trentacinque anni e quindi ero già incanalato dentro una vita normale e anche un po' noiosa…
No. Il successo non ha cambiato la mia vita."


Come si sente oggi rispetto ad allora? Si sente diverso, in un'altra dimensione?
" Mi ha fatto piacere scrivere ‘Fight Club’ nel momento in cui l'ho scritto. Oggi sono una persona assolutamente differente. Anch'io, come molti, ho attraversato diverse fasi nella mia vita.
Ho scritto ‘Fight Club’ dieci anni fa. Certo, oggi non sono più la stessa persona… Però, davvero, mi fa piacere averlo scritto… e mi fa molto piacere essere stato, io e i miei amici, ciò che eravamo allora."

Douglas Coupland, lo scrittore canadese, nel 1991, con la pubblicazione del suo romanzo “Generazione x” ha forgiato il termine indicando una Generazione o una specifica realta’ vissuta da una Generazione. Tra gli artisti a cui Coupland disse di essersi ispirato oltre a Andy Warhol c’era anche Chuck Palahniuk. E allora, ce lo spieghi, una volta per tutte, che cos'è per lei la Generazione X?
“ Per me, letteralmente, ‘La Generazione X’ è il gruppo di Billy Idol. Intendo dire: quello che succedeva negli anni Settanta, con queste canzoni che dovevano durare solo 2 minuti, che dovevano essere veloci, che dovevano essere urlate, che dovevano finire improvvisamente, quasi con un taglio. ‘La Generazione X’ erano questi gruppi punk, erano Billy Idol, erano anche le Go Goes … Proprio come secondo me dovrebbe essere un libro: veloce, intenso e assolutamente immediato… come una lotta, come la lotta che io ho descritto, in effetti… Ecco, per alcuni ‘La Generazione X’ è proprio questo tipo di musica, questo tipo di atmosfera…"

Un altro suo celebre romanzo, ‘Soffocare’, ‘Choke’, sta per fare il suo ingresso a Hollywood. Che cosa ci può dire di questo film?
" E' abbastanza divertente… E’ appena stato girato il film su ‘Choke’, con Sam Rockwell e Anjelica Huston. E Sam Rockwell ha detto che secondo lui il suo ruolo in questo film - il ruolo di questo personaggio - è come quello di Amleto… quasi un Amleto dei giorni nostri… aggiornato… Questo figlio che deve combattere per onorare la propria madre, ma che deve anche sfuggire al controllo della propria madre… Quindi, questo libro, ‘Choke’, e questo film, parla della grande fatica che i figli fanno per affrancarsi dal controllo materno… per poter avere una vita indipendente…
Per riuscire a fare cio`il mio personaggio ha bisogno di trovare una scusa… una nobile scusa… e quindi, paga i conti dell'ospedale della madre per potersi affrancare dal potere che la madre esercita su di lui."

Lei è uno scrittore molto amato dai giovani di tutto il mondo. Tutti i suoi libri sono stati tradotti anche in lingua italiana. Che rapporto ha con i suoi lettori, con il pubblico di internet che la considera un genio di questo secolo?
" Io rispondo alle e.mail che mi inviano i miei lettori… e me ne arrivano tantissime dall'Italia…Sul mi sito, in genere, dò l'annuncio dei periodi specifici durante i quali io personalmente risponderò a tutta la corrispondenza che mi viene inviata. L'anno scorso sono stato a disposizione dei miei lettori per l'intero mese di ottobre e, mi creda, davvero… ho ricevuto milioni e milioni di e.mail da loro… E molte di queste migliaia addirittura dall'Italia.
Per me rispondere è un modo di rimanere in contatto con i miei lettori… dò a loro la possibilità di parlare con me ogni anno, di sapere chi sono… E sto a sentire anche le loro storie… perché, mi creda, le storie che mi raccontano i miei lettori sono più incredibili di quelle che scrivo io."


Ci sono altri autori o autrici in cui il suo io trova spazio?
" Ogni qual volta incontro una persona che mi interessa, che ammiro, cerco di prendere quello che posso da questa persona e cerco di farla diventare uno dei miei personaggi. Ogni qualvolta che mi capita di incontrare una persona che vorrei in un modo o nell'altro copiare, la cui vita mi interessa in modo particolare, la faccio diventare un personaggio perché in questo modo posso studiare le cose che mi interessano più profondamente di questa persona e anche, se vogliamo ‘onorare’ un po' tutte le virtù che vedo in questa persona, allora diciamo così: ‘gli faccio il ritratto’.
I miei personaggi non sono me, ma sono ciò che io vorrei essere."

Davvero lei ha sperimentato sostanze psicotrope come LSD a 19 anni?
" Si! Si! Io davvero ho sprecato anni e anni… Sono stato molti, moltissimi anni a sperimentare… e non a scrivere… Ecco perché la mia carriera di scrittore è iniziata così tardi…"

Che opinione ha del suo paese, gli Stati Uniti d'America?
" L'America è quello che è. Anche se mi sembra che sia un po' bloccata ora… nel senso che mi sembra che in America si sia seguito un modello… o comunque, ci siano stati dei cicli che, continuamente, non hanno fatto altro che ripetersi, da cent'anni a questa parte. E ci piacerebbe, forse, che in questo momento, questo ciclo che continua a ripetersi, si interrompesse un po’ per vedere accadere qualcosa d’altro."

E' vero che lei non possiede un televisore dal 1990?
" Si, è vero. Non ho un televisore da 16 anni.
Quando mi capita di accendere un televisore adesso, ciò che vedo accadere in televisione è assolutamente ciò che vedevo accadere nel passato, quindi non è cambiato nulla… accadono più o meno le stesse cose che accadevano in passato… per questo non mi manca assolutamente."

Lei che non ama le televisioni, non si sente intrappolato in un ingranaggio mediatico quale è ‘lo star system’? Non si sente compresso in una macchina per fare soldi?
" Bè in tutto questo c’è una grande ironia…
Diciamo che se il messaggio è divertente, se si riesce a divertire in questo mondo dei media, alla fine si riesce anche a vendere una critica al sistema… a qualcuno che vuole fare soldi dentro il sistema.
Secondo me lo scopo ultimo, più importante, è quello. comunque, di diffondere un messaggio. Poi, in prima battuta, quando io critico, faccio anche una grande autocritica e spero che facendo autocritica, anche la gente possa fermarsi un attimo a pensare…
Ma no… non mi sento assolutamente usato da questo sistema… scelgo le cose che desidero fare nella vita."

E’ vero che quando aveva vent’anni suo padre le raccontò che il nonno aveva ucciso la nonna a colpi di pistola e che poi si era sparato? " E' una storia vera questa.

Diciamo che quando eravamo bambini sapevamo che il nonno era morto di morbillo… La verità ce l'hanno raccontata solamente quando siamo diventati adulti, quando avevamo ormai 18-19 anni.... Ci hanno raccontato la vera storia e forse anche per questo nei miei romanzi c'è sempre qualcuno che crede fermamente ad una cosa e poi però questa cosa risulta essere totalmente diversa dalla realtà dei fatti che si scopre solamente più in là, nel corso della storia."









Questo figlio che deve combattere per onorare la propria madre, ma che deve anche sfuggire al controllo della propria madre… Quindi, questo libro, ‘Choke’, e questo film, parla della grande fatica che i figli fanno per affrancarsi dal controllo materno… per poter avere una vita indipendente…